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Mamusca
La traduzione di Matrioska, in argentina chiamata Mamusca, e’ lo spunto per descrivere la giornata di una madre contemporanea, lavoratrice precaria e tipica donna di casa, modello tuttora esistente e affatto raro, il cui tempo e’ scandito da abitudini precise e inevitabili. Francesca Blu ritrae l’aspetto tenero e curato della donnina all’interno di un mondo che si somiglia ovunque, a qualunque citta’ appartenga. In un background di eloquenti, set la narrazione dal ritmo cinematografico porta alla luce un vivaio di pensieri solitari dentro cui identificarsi e riscattare i dettagli anche banali di cui son fatti i sogni quotidiani ad occhi aperti, ovvero la realta’. La leggenda attribuisce la nascita della Matrioska al mastro Zvezdochkin ideatore di una bambola di legno colorata a 8 posti. Diminutivo di Matrena, dal latino mater, e' simbolo di generosità materna e fertilità della terra: la prima madre e ultimo il seme. Le fotografie raccontano un microcosmo peculiare con una voce off narrante solitudine, ironia e bellezza.
Mamusca
Francesca Blu (Napoli 1978) fotografa dall’età di 16 anni si è formata tra Scienze Politiche e cortometraggi a Bologna e Milano. Ha lavorato come fotografo di scena e direttore della fotografia per produzioni a Bologna e Parigi. Nel 2005 lavora presso Grazia Neri e realizza il backstage del film Quo Vadis baby di Gabriele Salvatores. Ha esposto a Palermo, Milano, Napoli e Siena. Nel 2007 vince “Talk to the city” award organizzato da Careof Milano. In agosto 2008 espone a Fotologia Bogota’.
Dal 4 aprile al 25 maggio settima edizione di FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma promosso dal Comune di Roma, prodotto da Zoneattive, con la direzione artistica di Marco Delogu.