“Riusciamo a penetrare il mistero solo nella misura in cui lo ritroviamo nella vita quotidiana”: queste parole di Walter Benjamin hanno offerto lo spunto per la ricerca fotografica di Giuliana Mariniello. Proseguendo nella sua ricerca sui paesaggi urbani, iniziata con La città visibile, l’attenzione della fotografa si è accentrata su alcuni elementi di dettaglio, segni minori ed effimeri della città, vale a dire i manifesti strappati. Si tratta di elementi tipici della vita quotidiana urbana, dei veri e propri palinsesti del tempo, in cui si sovrappongono e consumano vari strati di immagini. Il poster strappato, consumato dal tempo (reale ed atmosferico) e dall’uomo (attraverso affissioni e strappi ripetuti) costituisce un’icona dell’impermanenza, i cui frammenti vengono ricomposti dall’occhio fotografico in una nuova unità segnica che rivela una propria bellezza casuale e misteriosa.
Manifestazioni: visioni urbane
Giuliana Mariniello sta portando avanti da alcuni anni una ricerca sul paesaggio urbano. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia (tra cui Roma, Siena, Padova, Ragusa) e all’estero (New York, Los Angeles, Arles). Ha ottenuto vari premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Kodak Elite (1999), il I Premio “Roma nell’Anno Santo” (2000) e un Premio ai Rencontres de la Photographie di Arles (2007). Sul suo lavoro hanno scritto, tra gli altri, M. Cresci, F. Fontana, C.H. Favrod, E. Gusella, H. Künkler e G. Tani. Vive a Roma.
Dal 4 aprile al 25 maggio settima edizione di FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma promosso dal Comune di Roma, prodotto da Zoneattive, con la direzione artistica di Marco Delogu.