L’ospedale militare britannico di Camp Bastion è poco più di una tenda in mezzo al deserto nel sud dell’Afghanistan. Poco più di un pezzo di stoffa, all’interno della quale si nasconde un piccolo mondo fatto di regole diverse. Perché lì il quotidiano non distingue fra i fronti, fra buoni o cattivi, fra giusto o sbagliato. In quel piccolo nosocomio nascosto dalla sabbia ma perfettamente attrezzato si salvano vite, che siano di militari inglesi, di civili afghani, di guerriglieri talebani. Il quotidiano è fatto di interventi, di urgenze, di mancanza di riposo e sacrifici. Non ci sono paragoni con la “vita civile”, non ci sono limiti. Non ci sono capi, non ci sono primi, ad eccezione di dottor Bruce, l’ortopedico, che combatte la sua guerra personale, per la vita. Perché talvolta la normalità, la quotidianità, è qualcosa di eccezionale. Che si ripete ogni giorno.
Casualties of the nameless
Marco Di Lauro nasce a Milano il 31 ottobre 1970. Inizia la sua carriera di fotoreporter nel 1997 in Kosovo, quando è fra i primi a documentare l’inizio degli episodi di pulizia etnica. Proprio in seguito a questa esperienza entra nello staff di Associated Press. Da allora Marco ha raccontato attraverso le sue immagini tutti I maggiori conflitti che hanno scosso il mondo, dall' Irak, all’Afghanistan, al Medio Oriente. Specializzato in news internazionali, conflitti, religione, e temi sociali, le sue immagini negli ultimi dieci anni sono state pubblicate dalle maggiori pubblicazioni internazionali. Oggi Marco è rappresentato da Getty Images.
Dal 4 aprile al 25 maggio settima edizione di FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma promosso dal Comune di Roma, prodotto da Zoneattive, con la direzione artistica di Marco Delogu.