Con un fascio di luce l'artista compie un gesto provocatorio: oggettivizza il fruitore e lo fa corrispondere con l'oggetto. La testa dello spettatore diventa la scatola della tv. Tv-fruitori ma anche guru, ipnotizzatori ma allo stesso tempo ipnotizzati, hanno il telecomando in mano ma non comandano. Osservano l'immagine per eccellenza della TV, la nebbia bianca e nera che secondo recenti studi del MIT rappresenta l'inizio del mondo, il rumore di fondo del Big Bang, simile all'Om buddista, un mantra, teorizzato anche dal padre della video-art Nam June Paik nel suo Zen for Tv. La TV non è stereotipata né denigrata. Nell'ultimo scatto la luce investe solo una delle due gambe: l'attore va via o torna al divano per continuare il suo mantra? L'ambiguità apre uno spiraglio di non banalità, e forse si salva chi resta e non fugge. Non c'è offesa nel paragone testa-TV: la TV è metafora intelligente dell'enigma dell'universo, mistero stellare affascinante ed ombratile che ci ipnotizza. AurondA
una produzione di Officine Fotografiche
Big Bang TV
Federico Ciamei
Designer, fotografo e videomaker. Nel 2001 fondo la no-media agency Digital Delicatessen: ho realizzato progetti interattivi (Son of Simon, la Biennale di Valencia), videoclip (Gabin - Doo Uap e Histoire d'Amoure, Ustmamò - Rock'n'Roll Robot), il documentario Half Die (Roma Doc Festival 2005) e grafica per film (F for Fontcuberta). Come fotografo ho realizzato Fotodiario, diario fotografico online (2004) e ho partecipato all'edizione 2007 del Festival di FotoGrafia con la mostra "Street Style".
Dal 4 aprile al 25 maggio settima edizione di FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma promosso dal Comune di Roma, prodotto da Zoneattive, con la direzione artistica di Marco Delogu.