Distretto di Jenin, nord della Palestina. Se il fotografo avesse spostato la macchina di pochi gradi, l’immagine avrebbe incluso colonie, by-pass roads, il muro. Ma Luca Tommasini non è fotoreporter, non è venuto qui alla ricerca di un cliché-choc. Lui in Palestina ci vive, ci lavora. Ha tempo. Il suo approccio è paziente, rispettoso, pudico. Se non si vedono i volti delle donne, è perché si sono tenute in disparte. Qui la vera regina è la terra. Onnipresente nelle rughe solcate al ritmo del lavoro dei campi lentamente, nei volti bruciati dal sole, nella fierezza degli sguardi di chi sa dov’è il proprio posto, da generazioni, sotto il cielo immenso. Serie di immagini portate dalla distesa degli spazi, sequenze che suggeriscono una narrazione: un uomo coi piedi piantati per terra, che fissa l’obiettivo, poi preso dalla rabbia alza il braccio a mostrare questa terra che ha preso il volo, leggera come una nuvola, trasportata troppo lontano, dietro una barriera, e che ormai avrà bisogno di un permesso per essere coltivata.(…).
una produzione dell'Associazione culturale Aktivamente
in collaborazione con Alexei Kidel, Pascal Janovjak e Serena Campogrande e Giulia Franchi
Dūnum, Terra di Palestina
Luca Tommasini
Fotografo freelance dall’età di vent’anni. Ha iniziato a raccogliere storie della Palestina sin dai suoi primi viaggi nella regione nel 2003, raccontando il conflitto dal punto di vista politico e militare, nei suoi dettagli economici ma soprattutto sociali, spesso dimenticati dalla comunicazione di massa. Al momento vive a Ramallah e lavora come rappresentante paese e coordinatore progetto per l’Ong italiana Movimondo, per la quale cura inoltre la copertura fotografica dei suoi progetti in corso.
Dal 4 aprile al 25 maggio settima edizione di FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma promosso dal Comune di Roma, prodotto da Zoneattive, con la direzione artistica di Marco Delogu.