Le immagini elaborate stravolgono i colori del cielo, della flora e della fauna, dei paesaggi marini o africani o quotidiani, producendo un impatto emozionale tale da imporre riflessione a chi le osserva. E’ una denuncia in chiave poetica di un problema grave, una malinconica descrizione di paesaggi che assomigliano a pitture surreali. I cieli mutanti, il mare nero o la sabbia tra le nuvole, o gli animali che si muovono in savane più bruciate del solito, sembrano contaminati da una natura-innaturale sospesa nel tempo. Il paesaggio è modificato solo in alcune parti, quasi a rappresentare concettualmente in un unico luogo ciò che abbiamo ora e ciò che potremmo avere un domani. I colori delle elaborazioni trasformano i paesaggi e ridisegnano la realtà. Ad una prima percezione di armonia e strana bellezza, si aggiunge poi la sensazione di scoprirsi a trattenere il respiro, come sospesi, come in attesa di altro. Immersi in un'aria rarefatta sembra di vivere la mutazione con tutti i sensi, non solo quelli visivi.
CLIMATECHANGES “paesaggi innaturali”
Patrizia Savarese nata a Roma, frequenta la facoltà di Architettura negli anni ’70 e si diploma allo IED in Architettura e successivamente in Fotografia. L’esordio è nello showbusinnes al seguito di famose rockstar internazionali. Si afferma come una delle migliori fotografe-rock negli anni ’80 mentre inizia anche a lavorare nella moda e in pubblicità ed è tra le prime in Italia a fotografare il nudo maschile. Dal ‘97 lavora con personalissima visione sul tema dell’acqua, con mostre, calendari d’autore, workshop.
Dal 4 aprile al 25 maggio settima edizione di FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma promosso dal Comune di Roma, prodotto da Zoneattive, con la direzione artistica di Marco Delogu.